Vogue Greece, July 2019
Lisette is interviewed by Vogue Greece in the July 2019 issue.
Music by
Massimiliano | Michele Pertusi | |
Carlo | Fabio Sartori | |
Francesco | Massimo Cavalletti | |
Amalia | Lisette Oropesa | |
Moser | Alessandro Spina | |
Arminio | Francesco Pittari | |
Rolla | Matteo Desole | |
Schiller | Claudio Pellegrini |
Running Time: 2 hours 39 minutes intermission included
Teatro alla Scala Chorus and Orchestra
Teatro alla Scala New Production
Opening night (Jun 18th) will be broadcast on RAI RADIO 3.
Lisette is interviewed by Vogue Greece in the July 2019 issue.
Lisette Oropesa wins the 2019 Beverly Sills Award
Lisette Oropesa on the cover of Opera News, June 2019
Lisette is profiled in the Il Messaggero newspaper for her "marathon" year.
Lisette celebrates 30 years of the La Barcaccia radio program in Rome
Eccellente debutto alla Scala per Lisette Oropesa, che del resto è da tempo una garanzia in tutto il mondo. Verdi cucì la parte di Amalia su Jenny Lind, che doveva essere una frigida coloratura: Oropesa risolve con facilità e con eleganza tutti i coccodé, ma riesce anche a renderli espressivi e, insomma, crea un personaggio.
— Alberto Mattioli • La Stampa
Chi ha invece messo tutti d’accordo è stata la prestazione di Lisette Oropesa, una straordinaria Amalia, salutata da scroscianti applausi già alla fine della cabaletta “Carlo vive?...O caro accento” e da un’ovazione finale. Soprano dal timbro delicato, dall’emissione controllata, tutta sul fiato, che le consente di legare i registri con una musicalità rara. Colorature leggere, con picchiettati, scale, volatine e trilli di alta scuola. Ed interprete che mette in luce i lati più nascosti di una fanciulla innamorata e soggetta alla rabbiosa e ottusa mascolinità dei Moor. La cavatina “Lo sguardo avea degli angeli” è intrisa di tenerezza, di rimpianti per la felicità perduta, di estasi soave e rarefatta. L’innocenza trasfusa in un canto trasfigurato e consolatorio la vede protagonista nel duettino e nel quartetto del finale primo. Commovente e patetica, morbida ed espressiva nell’aria “Tu del mio Carlo” ma altrettanto brava nel mostrare entusiasmo e brio nella difficile cabaletta citata sopra, dove un prolungato trillo sul Sol acuto è stato poi suggellato da una scalata al Do di pregnante efficacia. Ma efficace è stata anche in tutti i concertati, in cui è svettata per penetranza e luminosità. Nel duetto con Francesco ha sottolineato la ripugnanza, il disprezzo e il furore verso il demoniaco fratello di Carlo, mentre con l’innamorato si è lasciata andare ad un’entusiastica esplosione di gioia, ma anche ad una delicatissima, brillante e saltellante stretta conclusiva. L’attrice è stata poi in grado di tener testa agli aggressivi masnadieri, nonché stoica nel consegnare la sciabola a Carlo perché l’uccidesse nel grandioso finale d’opera.
— Ugo Malasoma • Opera Click
As so often under Pereira, casting was the strongest element here. Lisette Oropesa made a rapturous house debut, investing Amalia with depth, authenticity and allure, and streaming through this fluttering Jenny Lind role with disarming ease. As a result, this usually drab heroine became the production’s unlikely pillar.
— James Imam • Financial Times
In the role created for Jenny Lind, Lisette Oropesa, in her La Scala debut, demonstrated a magnificent silvery voice, beautiful vibrato and impeccable coloratura. Her performance was cheered by the public.
— Renato Verga • Bachtrack
Grande attesa circondava il debutto scaligero del soprano americano Lisette Oropesa, che è stata lungamente applaudita. La voce è luminosa e timbrata, il colore molto bello, la linea di canto sempre sorvegliata e ricamata con grande gusto. Il meglio di sé mi pare che Oropesa lo abbia dato nei cantabili, ove la dimensione malinconica della melodia trovava singolare espressione, mentre una qualche imprecisione si è fatta registrare nei passaggi virtuosistici.
— Fabio Larovere • Conessi all'Opera
Spicca il soprano Lisette Oropesa che incarna perfettamente il ruolo di Amalia, figura della semplice perseguitata in chiave romantico-verdiana, vittima della sventura a prescindere, donna temperamentosa che non si arrende e cerca di cambiare le sorti del proprio destino.
Scrupolosamente attenta al diktat verdiano, la Oropesa dimostra di essere musicista oltre che cantante, mantenendo sempre un notevole equilibrio stilistico fra le parti cantabili e di agilità senza mai eccedere in accenti esasperati. Non poderosa nel registro medio-grave, ha trovato il giusto compromesso per mantenere un’emissione uniforme e chiara nella dizione.
— Gian Francesco Amoroso • Le Salon Musicale
Le casting vocal repose sur un quatuor principal solide dominé par l’impressionnante prestation de Lisette Oropesa pour sa première apparition sur la scène de la Scala. Amalia est un rôle qu’elle connait bien pour l’avoir pratiqué régulièrement depuis sa prise de rôle à Washington, il y a cinq ans. Alliant ramage et plumage (en référence au « rossignol suédois » pour qui fut écrit le rôle) elle donne au personnage d’Amalia un relief rarement atteint, tant vocalement que scéniquement, assumant avec vaillance et sans outrage la composante belcantiste du rôle. Son timbre magnifique de pureté sait se durcir en fonctions des exigences dramatiques, son agilité vocale impressionne dans les vocalises et des aigus stratosphériques, la ligne de chant séduit par son élégante souplesse.
— Patrice Imbaud • ResMusica
Ook muzikaal voelde de voorstelling erg dubbel. Aan de positieve kant was er Scala-debutante Lisette Oropesa, die de rol van Amalia met een heerlijk warme, maar enigszins groot aangezette sopraan uitvoerde. De sympathieke zangeres slaagde erin precies de juiste balans te vinden tussen de lichte coloraturen van Amalia en de meer dramatische uitbarstingen.
— Mordechai Aranowicz • Place de l'Opera
Brilla tanto sul piano vocale che interpretativo l’Amalia di Lisette Oropesa, semplicemente perfetta nell’unico ruolo da autentico soprano leggero scritto da Verdi. Belcantista di razza, la Oropesa unisce un timbro morbido e setoso, senza le asprezze che a volte ritroviamo in questo tipo di voci con una tecnica fenomenale. Un canto leggero ed etereo ma sempre sostenuto da un perfetto controllo del fiato che le permette di volteggiare sicura anche nei più impervi passaggi di bravura – le colorature sono ineccepibili da ogni punto di vista – senza mai perdere l’assoluto controllo della linea. La Oropesa non è però solo splendida cantante ma anche interprete attenta e sensibile: il virtuosismo non è mai fine a se stesso ma sempre calato in un’attenta dimensione espressiva che dà vita alla radiosa esplosione di “Carlo vive?”, alla sincera commozione delle scene con Massimiliano o all’impeto di rivolta in “Ti scosta o mal nato”.
— Giordano Cavagnino • GB Opera Magazine
Senza rivali l’Amalia di Lisette Oropesa, finalmente una virtuosa con carte in regola per una parte che esige tanta esuberante risonanza quanta esterrefazione lirica, fino a trilli e passaggi che implicano – e qui trovano – il capolavoro tecnico.
— Francesco Lora • L'ape musicale
Venendo al cast, trionfo meritato per Lisette Oropesa, voce fresca e limpida, che debutta alla Scala nella parte tutta cabalette e agilità che fu di Jenny Lind. E se nelle prime due arie i virtuosismi convincono più dei cantabili, già a partire dal duetto col baritono del secondo atto i due piani si riallineano e la Oropesa riesce a fare di Amalia un personaggio tutt’altro che inesistente, a dispetto di quanto sostengono critici e musicologi più e meno illustri.
— Mattia L. Palma • CultWeek
Lisette Oropesa (qui reprend le rôle tenu par la légendaire Jenny Lind à la création) montre par son succès auprès du public qu’elle a immédiatement séduit. Ce qui frappe c’est d’abord une technique parfaitement maîtrisée et un contrôle de tous les instants sur une voix d’une grande ductilité. Elle possède cette préparation technique qui caractérise l’école américaine, mais avec en plus une intelligence et une intuition rares. À peine entend‐on ici quelques notes aiguës un tantinet courtes ou un léger abus de vibrato, mais dans un ensemble tellement maîtrisé et tellement ressenti, tellement émouvant et engagé, que ce ne sont que détails : dans ce répertoire, Lisette Oropesa est en train de conquérir une place de choix dans les sopranos américaines à côté des Angela Meade ou des Sondra Radvanovski.
— Guy Cherqui • Wanderer
The Superstar Stands Out
— Eric Simpson • Opera Wire
Even among such an superb cast, Lisette Oropesa stood out: her striking performance as Amalia demonstrated that she has graduated fully from soubrette roles to more demanding lyric ones without losing any of the astonishing flexibility of her voice. Equally comfortable in arias and cabalettas, she moved effortlessly between nimble, fluttering coloratura and arching lyrical phrases.
“Lo sguardo avea degli angeli,” her gorgeous Act one aria, showed a shining instrument, buttery in her middle register and full at her top, with a lively vibrato and elegant diction.
A Lisette Oropesa spetta la palma di migliore della serata. La voce ottimamente proiettata è sonora, di bel timbro; il fraseggio elegante e la coloratura è ineccepibile. L’interprete ha anche un bel portamento e, a dispetto delle posture convenzionali riservatele da McVicar, si dimostra una valida attrice.
— blogartpost • The.blogartpost
Amalia, ancor immersa nel belcanto e Lisette Oropesa ideale (soprattutto quando alleggerisce il vibrato stretto) perfetta nel registro etereo, nella delicata fermezza. Simbolo della fanciullezza innocente, ma anche coraggiosa, nell'affrontare per amore il lato brutale del mondo maschile che la circonda.
— Carla Moreni • Il Sole 24
L’opera intera è ben sorretta dal cast, a partire dai due protagonisti, Lisette Oropesa, al debutto scaligero, pienamente superato data la naturale espressività e lo spessore dato al personaggio di Amalia
— Carlo Emilio Tortarolo • Teatri Online
Di Lisette Oropesa, Amalia, precedentemente udita solo in un’aria eseguita negli studi della RAI di Roma in occasione della celebrazione dei trenta anni de “La barcaccia”, ci si è innamorati immediatamente: oltre all’interprete trepidante e sensibile, ha incantato la facilità e bellezza del canto, dove il soprano riesce a dominare tutte le dinamiche, a svettare con limpidezza in acuto e ad essere quanto mai espressiva nel fraseggio e seducente nell’accento della giovane innamorata. Perfetta già nella sortita “Lo sguardo avea degli angeli” ha raggiunto l’apice nella scena del cimitero cesellando un’aria e la cabaletta, ovviamente col da capo squisitamente variato, che apre il secondo atto. Ci si augura di riaverla presto in Scala e, in generale, in Italia.
— Andrea Merli • I Teatri del est
Lisette has given 14 performances as Amalia.