Soprano | Lisette Oropesa | |
Piano | Francesco Izzo |
SAVERIO MERCADANTE
La stella; La primavera
GIUSEPPE VERDI
È la vita un mar d’affanni (1844); Stornello (1869);
Chi i bei dì m’adduce ancora (1842); Perduta ho la pace (1838)
FRANZ SCHUBERT
Gretchen am Sprinnrade, D118; Vedi, quanto adoro, D510
GIUSEPPE VERDI
Romance sans paroles (1844); Valzer in fa maggiore (1859?)
LUIGI ARDITI
Valse des belles viennoises
VINCENZO BELLINI
Sei ariette per camera:
Malinconia, ninfa gentile; Vanne, o rosa fortunata
Bella Nice, che d’amore; Almen se non poss’io
Per pietà bell’idol mio; Ma rendi pur contento
GAETANO DONIZETTI
Lamento per la morte di Bellini;
Se a te d’intorno scherza; L’amante spagnuolo
LUIGI LUZZI
Ave Maria
FRÉDÉRIC CHOPIN
Mazurca in la minore, op. 68 no. 4
GIOACHINO ROSSINI
L’invito (Soirées musicales)
GIUSEPPE VERDI
“Merci, jeunes amies” (Les Vêpres siciliennes)
Il grande successo della serata è merito senza dubbio dei due protagonisti: il Maestro Francesco Izzo al pianoforte e Lisette Oropesa, stella ormai affermatasi nel panorama lirico mondiale.
— Marco Faverzani • Opera Libera
Il soprano, originario della Louisiana, in un bellissimo ed elegante abito da sera nero, che ne valorizza la figura longilinea, si posiziona al proscenio e intona i primi versi dei brani di apertura del concerto (arie di Saverio Mercadante); il pubblico rimane da subito affascinato dalla purezza e dalla morbidezza di una voce immacolata, luminosa e che si espande facilmente in sala.
A gentle diva, Oropesa, who seems to be pervaded by a light, elegant and aristocratic grace without being distant, incisive as an interpreter without ever being affected and, above all, without sacrificing spontaneity. The timbre is really beautiful in color and roundness, the voice is full-bodied in the centers and gradually softer and more mellow in the passage up to bright highs, which really fill the room. Moreover, the singing is always excellently projected, the technique is superb (the trills are wonderful), the phrasing is elegant and cared for, the nuances are remarkable.
— Fabio Larovere • Conessi all'Opera
Per dosare bene tutti gli ingredienti ci vuole la persona giusta e la persona giusta è senz’altro Lisette Oropesa. Si presenta nel nostro salotto allargato con un bell’abito ispirato alla moda risorgimentale, ma lo sdrammatizza con la grazia di una Fille du régiment che ha imparato le buone maniere senza perdere la sua genuinità. Resta in equilibrio fra il personaggio che via via incarna, sia pure per un cameo di pochi minuti, e la dimensione concertistica in cui è e deve essere sé stessa. Musicista finissima, fa ciò che vuole con la sua voce leggera e penetrante, e per fortuna ciò che vuole è fraseggiare con gusto, intenzione, ispirazione, garbo e malizia. Non lascia nulla al caso ma appare spontanea, empatica, con uno sguardo e un sorriso conquista il pubblico e questa non è gigioneria, è arte. Quando un artista vuole fare il simpatico e ostenta solo sé stesso lo si riconosce, e non è questo il caso: qui Lisette Oropesa trasmette solo amore per quel che fa, amore per il pubblico, gioia nel dar vita a questa musica e a questi versi.
— Roberta Pedrotti • L'ape musicale
La voce, dal timbro lirico, è omogenea in tutta l’estensione, morbida, rotonda, ricca di armonici nei centri, sale con facilità in alto pur senza la necessità di avere la sfrontatezza delle voci leggere di coloratura e mantiene fermezza e corpo anche nella regione grave. Sorretta da un legato magistrale colpisce la precisione strumentale con cui snocciola gli abbillimenti e, tra questi il più difficile, il trillo. Precisione che conferisce fermezza alla linea di canto, sempre controllata anche nei momenti di maggior espressività.
— Paolo Malaspina • Wanderer
En ese sentido, la soprano comenzó el recital pasito a pasito, casi tímidamente, intentando un acercamiento con la audiencia que se produjo muy pronto durante la noche. Aprovechó asimismo esta oportunidad, para calentar una voz que se desarrolló como suele en todas sus comparecencias, con agudos sorprendentes, agilidades, buen gusto, enorme expresividad, capacidad de apianar, matizar y especialmente, conectar con el público con una calidez que a menudo no se encuentra en los conciertos ni en las grandes representaciones- diferentes- de ópera. Lució su dominio de las lenguas extranjeras, ya que, de origen hispano pero integrada en la cultura de Estados unidos, su español es, natural y se expresa y canta también en francés, italiano y alemán o inglés.
— Alicia Perris • Opera Click
Lisette Oropesa si presenta in un abito di grande eleganza in tutto il suo splendore. La voce è agile, leggera, sorretta da una padronanza tecnica invidiabile che le consente di concentrarsi interamente sull’interpretazione delle contrastanti emozioni trasmesse dai diversi brani in programma. Oropesa riesce nell’intento di trasmettere con estrema sincerità e spontaneità e senza alcuna “costruzione”, tanto sé stessa e il suo amore per quest’arte, quanto il personaggio che, seppur brevemente, è chiamata ad essere in ciascuna aria. Il canto è sempre elegante, il fraseggio raffinato e ogni gesto, sguardo, sospiro, ogni intenzione musicale e non, è al tempo stesso naturale e studiata. Cosa chiedere di più?
— Grigorij Filippo Calcagno • Ieri Oggi Domaini Opera